D-STUDIO – DIEGO DE NARDI ARCHITETTO
si occupa DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA con base a Treviso.
L’attività progettuale di Diego De Nardi (laurea a Venezia–IUAV–nel 1996; iscrizione all’Ordine degli Architetti di Treviso nel 1998), si riversa nell’attività accademica presso lo IUAV-Venezia (dal 1996 al 2016 svolge lezioni, seminari e workshop nei corsi del prof. Angelo Villa; correlatore di oltre 30 tesi di laurea) e si intreccia con l’attività culturale (pubblicazioni di volumi, saggi su riviste internazionali di architettura, convegni e conferenze).
Un modo di ‘fare l’architetto’, tra l’approfondimento dell’architettura come disciplina e la pratica dell’architettura come mestiere.
L’attività progettuale è incentrata principalmente su temi inerenti l’architettura e la città: restauro di Beni Culturali, edifici e attrezzature urbane, progetti e piani di sviluppo e recupero urbano, declinati in progetti di opere pubbliche e private svolti anche in collaborazione con diversi gruppi di progettazione, a volte segnalati nei concorsi e pubblicati su testate di settore.
Sviluppa tematiche relative al restauro e valorizzazione di beni culturali ecclesiastici, mettendo in connessione le discipline architettoniche (progettazione, restauro, allestimento, ecc.) con quelle impiantistiche (audit/retrofit impiantistico/energetico, illuminazione, ecc.).
Primo esito di questa linea tematica è il progetto di Retrofit impiantistico del complesso monumentale del Duomo di Treviso e opere complementari, ammesso al Bando di cui alla DGR n. 2048 del 3.11.2014. PAR FSC 2007-2013. Attuazione Asse 3 “Beni Culturali e Naturali” – Linea di intervento 3.1: “Interventi di conservazione, fruizione dei beni culturali, messa in rete e promozione di attività ed eventi culturali”, che ottiene un finanziamento di 1 milione di euro, con il massimo punteggio nella graduatoria generale dei soggetti ammessi (ALLEGATO A alla Dgr n. 530 del 21 aprile 2015).
Sulla stessa linea svolge il progetto di Restauro del tempietto del Beato Enrico a Treviso, caso-tipo di valorizzazione di un bene culturale ecclesiastico ‘minore’.
Significativa applicazione dei procedimenti di restauro del Moderno sono evidenti nel progetto di restauro della Chiesa di San Martino a Treviso.
I progetti di sviluppo e recupero urbano, definiscono una linea tematica liminare, in tralice tra architettura e urbanistica, tesa a qualificare gli interventi come sistema interconnesso di edifici, viabilità, spazi aperti e verde: dispositivi urbani disposti a ricomporre parti/frammenti o introdurre nuove qualità/relazioni all’interno della città e del suo margine (periferia).
Piani attuativi di sviluppo e di recupero urbano a Marcon, Bovolone, Isola Rizza, Vidor, declinati nei temi della rigenerazione urbana, della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, applicando i paradigmi del protocollo di sostenibilità ambientale ITACA, anche nella declinazione per le aree produttive APEA.
I progetti di edifici e attrezzature urbane, sono sviluppati secondo una linea teorica e operativa di configurazione dei manufatti coincidente con la messa in funzione del dispositivo statico-costruttivo, inteso come ‘portante’ anche del sistema formale degli edifici, secondo una nozione di costruttività quale assemblaggio di componenti seriali e cantierizzazione ‘a secco’.
Appartengono a questa linea tematica i progetti dell’ampliamento del Quartiere Fieristico di Padova (Concorso di progettazione – 2° classificato), del Centro Esposizioni e Congressi di Varese (Concorso di progettazione – 4° classificato), della riqualificazione e progetto della copertura dei mercati generali di Treviso; della nuova sede per l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ecc.. Significativi anche: la riqualificazione insediativa delle aree contermini al centro bellunese di Mel: palazzetto dello sport, parcheggio interrato, spazi per manifestazioni e collegamento meccanizzato con il centro storico (concorso di idee – 5° classificato); il progetto di riqualificazione e ampliamento della RSA di Bardolino (VR).
La connessione tra progetto e costruzione trova un significativo sviluppo in PrefArch – Prefabrication Architecture (www.prefarch.it), spin-off specializzato nella progettazione architettonica per componenti prefabbricati.
Diego De Nardi assume incarichi e Convenzioni di Ricerca per la progettazione di prototipi innovativi per l’Housing tra i quali: edifici modulari in cemento armato (www.Mod.Ho. – per EME Ursella S.p.A); edifici in acciaio formato a freddo (Prefarch-cfs per Cogi S.r.l.), selezionati e presentati a Rebuild Italia, citati dal Sole 24 ore e pubblicati su testate online.
L’attività di pubblicista di Diego De Nardi è complementare a quella progettuale e accademica.
Scrive su riviste internazionali di cultura del progetto: Recupero & Conservazione, Costruire, Materia, Modo e Acciaio Arte Architettura (di cui è membro del comitato scientifico).
Ha pubblicato, sotto l’egida di Bruno Zevi, la prima monografia in italiano su Jean Prouvè (Testo&Immagine, 2000); la monografia sul Padiglione centrale della fiera di Pordenone (Poligrafo, 2006) e un saggio sulla figurazione strutturale in P. L. Nervi (Ipertesto, 2011) con la prefazione di Mario Desideri.
Hanno collaborato: Davide Gajo, Francesca Girardi, Anna Birra, Marina Pivetta, Francesca Lastrucci, Francesca Patiès Simon, Marina Brianese, Daniela Da Ronch, Francesca Vanzo, Emanuele Capovilla, Giuseppe Morriello, Pierclaudio Borsato.