
Intervento | Nuova costruzione |
Anno | 2000 |
Luogo | Roma |
Committente | A.S.I. - Agenzia Spaziale Italiana |
Parole Chiave | Agenzia Spaziale Italiana | solaio a lastre ortotrope | acciaio| off-site|sistema S/R |
Foto | - |
Concorso di progettazione.
Con SDA-Angelo Villa
L’edificio è virtualmente un volume stereometrico unitario, costruito sulla combinazione di 9 moduli parallelepipedi, 12,50×12,50×25 metri (6 moduli) o 15x15x25 metri (i 3 moduli centrali) secondo una semplice geometria statico–costruttiva: solai in lastre ortotrope appoggiate su sostegni verticali in posizione angolare (con opportuni apparati di controventatura e irrigidimento secondo la tecnologia della costruzione in acciaio).
La geometria statico-costruttiva induce effetti qualitativi nell’organizzazione funzionale: ogni settore è autonomo e collocato secondo specifiche necessità e ruolo senza alterazioni-variazioni statico-costruttive; la flessibilità d’uso e di organizzazione è massimizzata dall’assenza di ingombri statici.
Al tempo stesso l’intreccio del meccanismo di funzionamento: gerarchia degli spazi funzionali, gerarchia degli elementi connettivi (la grande hall espositiva pluripiano, figura principale dello spazio interno, gli atri, i percorsi verticali e orizzontali) interagiscono con la semplicità della geometria statica, frammentano, svuotano, scompongono il virtuale volume, disvelando figurativamente la complessità di articolazione dell’edificio, del suo spazio interno.
La figura virtuale si trasforma in una molteplicità di scorci prospettici, di inquadrature, di sequenze spaziali, di apparizioni sullo spazio urbano (la via Masaccio, il Museo d’Arte Contemporanea), senza alterare la semplicità del meccanismo statico-costruttivo e la logica del meccanismo funzionale, essendo tali effetti prodotti proprio dall’interazione di questi termini.
Senza la forzatura di formalismi alla moda, la meccanica dell’ingegneria costruisce un frammento dell’iconografia urbana contemporanea: forse riferibile all’immaginario delle città del cinema, sicuramente (a nostro giudizio) significativo del contenuto dell’edificio: l’Agenzia Spaziale Italiana.