Intervento | Restauro e architettura d’interni |
Anno | 2012 |
Luogo | Verona |
Committente | privato |
Parole Chiave | restauro | recupero sottotetto | architettura d’interni | Verona | Castelvecchio | flessibilità | trasformabilità | |
Foto | - |
L’intervento di ristrutturazione, per una Committenza privata illuminata, consente di perseguire un approccio dialogico con la preesistenza storica, nel centro storico di Verona a pochi passi dal complesso di Castelvecchio, ponendosi come un nuovo ‘strato’ identificabile rispetto al manufatto storico. Una azione volta a valorizzare gli spazi interni, attraverso l’eliminazione e l’integrazione degli elementi aggiunti nel corso del tempo: in particolare l’eliminazione/sostituzione di una porzione di solaio con il recupero della finestra di mezzanino affacciata verso l’importante preesistenza ambientale del complesso di Castelvecchio.
La riorganizzazione distributiva interna, concepita come un sistema ‘leggero’ chiaramente sovrapposto, identifica formalmente gli interventi.
Gli spazi minimi dell’immobile ed il dialogo con la preesistenza del complesso monumentale di Castelvecchio, hanno determinato la matrice progettuale della soluzione, consistente nel disporre in unità lo spazio interno, spostandone il baricentro verso il fronte storico di Castelvecchio.
Secondo questo intento si sono coagulati tutti gli spazi di servizio, sia al piano terra sia al piano primo in un’unica ‘figura’, un volume formalmente identificabile per forma e materiali di finitura, disposto e rastremato lungo il lato ovest rispetto al contenitore murario: ‘spazio servente’ allo scopo di rendere continuo (il più possibile) lo spazio interno, concepito come una unità.
Allo stesso modo, lo spazio ‘servito’, ottenuto sia al piano terra che al piano primo, valorizza e gerarchizza gli affacci: in particolare verso Castelvecchio lo spazio interno viene unificato da una doppia altezza, con il duplice scopo di sottolineare visivamente la gerarchia degli spazi e consentire il recupero della finestra del mezzanino.
Cottura, bagno e scala, gli spazi ‘serventi’, sono diaframmati da aperture e pareti a scomparsa, che consentono di adattare gli spazi della casa alle molteplici necessità e ruoli funzionali richiesti dal Committente, per i quali essa è concepita: accogliere, pensare, mangiare, riposare.
La scala appartiene al volume degli spazi ‘serventi’. Il suo involucro è però pensato trasparente, per consentire alla luce naturale captata dalla finestra della parete d’ingresso, di orientare lo sguardo e di diffondersi nell’intero ambiente.
Si delinea in questo modo uno spazio interno ‘passante’, che diviene connettivo e centro di tutta la casa.