Intervento | Restauro |
Anno | 2018 |
Luogo | Treviso |
Committente | Parrocchia di S. Martino |
Parole Chiave | valorizzazione | restauro | adeguamento liturgico | allestimento opere d’arte | illuminazione LED | pannello ostensivo | bussola in legno | altare in marmo | ambone in marmo |
Foto | ©Diego De Nardi |
Il progetto di restauro e adeguamento della chiesa di S. Martino (1963) si pone quale caso-tipo di intervento di adeguamento liturgico e devozionale di una chiesa ‘moderna’, nella particolarità del suo assetto ’pre-conciliare’.
La chiesa è caratterizzata da uno spazio dinamico: un diaframma murario composito, definito da una copertura a ombrello, un grande guscio ovoidale in cemento armato, sostenuto eccentricamente da due pilastri curvi, anch’essi in cemento, raccordati senza soluzione di continuità, sviluppato dal grande ingegnere Silvano Zorzi.
Edificata nel luogo dell’antica parrocchiale distrutta dal bombardamento del 7 aprile ‘44 su progetto dell’arch. Tramontini (1963), è consacrata solo nel 1970, già superata nella sua disposizione liturgica, con i luoghi della celebrazione liturgica lontani e separati dai fedeli: l’altare, l’ambone e la sede, sono posti in alto, al termine di sei gradini, mentre l’andamento altimetrico crescente (verso il presbiterio) del pavimento della chiesa sottolinea il ruolo gerarchico (e separato) dei luoghi eminenti.
L’adeguamento liturgico consiste nello spostamento dei luoghi eminenti ‘altare’, ‘ambone’ e ‘sede’, alla quota più bassa del presbiterio e nel loro ridisegno in marmo Bianco di Carrara.
L’adeguamento devozionale consiste nel complessivo riordino della stratificata e incoerente presenza iconografica (statue lignee, tela, teca e numerosi ex-voto), attraverso quattro pannelli ostensivi in legno e acciaio disposti simmetricamente nella zona meridionale della navata.
L’adeguamento funzionale consiste principalmente nell’eliminazione della incoerente bussola esterna posta a ottundere il portone monumentale d’ingresso, e nella realizzazione di una nuova bussola in legno e vetro posta all’interno, ad ordinare flussi e coni visuali.
Il nuovo progetto della luce gerarchizza e sottolinea l’adeguamento anzidetto, definendo l’ingresso con la nuova bussola, attraverso una luce d’accento; gli spazi per la devozione con una luce d’accento apicale; lo spazio ecclesiale con proiettori LED orientati; il presbiterio, con luce d’accento sul nuovo altare e sul nuovo ambone e d’accento sugli affreschi e le opere d’arte presenti.