Duomo di Bardolino

Duomo di Bardolino
InterventoRestauro e consolidamento strutturale
Anno2019
LuogoBardolino (VR)
CommittenteParrocchia di S. Nicolò e S. Severo – Bardolino (VR)
Parole Chiavebeni culturali | consolidamento | restauro | accessibilità
Foto©Diego De Nardi

L’attuale chiesa parrocchiale di Bardolino, dedicata ai santi Nicolò e Severo sorge all’interno di quello che fu l’antico castrum, conservando nell’intitolazione la memoria di due altre chiese più antiche che in epoche diverse furono epicentro della vita religiosa della comunità. S. Severo con la sua architettura romanica, assume un ruolo predominante fino al secolo XIV, mentre l’antica S. Nicolò fu demolita per far posto all’attuale edificio, realizzato negli anni 1830-1844 su progetto dell’architetto Bartolomeo Giullari, al quale si deve anche il pronao tetrastilo.

Il progetto di fattibilità per il restauro e consolidamento strutturale, muove dalle necessità connesse al dissesto strutturale visibile all’interno della Chiesa parrocchiale, articolando una serie di studi e attività che approfondiscono la conoscenza del manufatto: analisi geologiche e geotecniche, analisi storiche e delle fasi costruttive, rilievo geometrico e materico, diagnostica strutturale, ecc.; individua le tipologie di consolidamento preliminari al restauro dell’apparecchio murario e del vasto apparato decorativo del Bene culturale.

In termini metodologici il progetto di fattibilità si propone come sintesi di una attività tecnica specialistica condotta su più piani disciplinari interrelati. Ne consegue che l’analisi georadar e geologica individuano il sedime dell’antica chiesa duecentesca demolita, sul limite della quale si ingenera il quadro fessurativo che le foto storiche emerse dall’analisi archivistica e storica dimostrano essere endemico e ciclicamente riparato senz’essere mai risolto nelle sue cause, il cedevole terreno di riporto su cui è edificata la più estesa attuale chiesa. Condizione che l’analisi diagnostica strutturale significativamente conferma misurando una lenta progressione di tali lesioni evidenti lungo la navata, murature e volta, senza tuttavia correlazione con il livello piezometrico.

Il progetto di fattibilità indirizza quindi verso un intervento di miglioramento del sistema terreno-fondazione individuando le puntuali tipologie di intervento realizzabili; individua inoltre l’intervento strutturale di cerchiatura meccanica della parte sommitale al fine di controllare il cinematismo di ribaltamento della facciata (tipico delle chiese) e distribuire le fessurazioni ‘concentrate’ su più dilatazioni/fessurazioni diffuse.

 

Su richiesta del Committente sono inoltre stati progettati e realizzati ausili per l’accessibilità e per la sicurezza, collocati all’esterno della Chiesa, sulla scalinata e sul pronao: corrimani per facilitare l’accesso alla Chiesa da parte di persone con limitate capacità motorie, posizionati sulle due estremità della scalinata, per collegare la quota stradale alla quota sommitale d’ingresso, realizzati in ferro battuto composti da un passamano tubolare sostenuto da piantane in piatti in ferro battuto collegati alla scalinata; parapetti per proteggere dalla caduta dall’alto (il dislivello tra pronao e piano stradale è oltre 1,50 metri), collocati alle due estremità laterali del pronao, tra il muro e le colonne (senza interferire con questi elementi architettonici), realizzati in ferro battuto e composti da montanti a sezione quadra ed interdistanza a norma di legge, intervallati da elementi decorativi circolari con inscritto un motivo a croce latina. Si tratta di elementi interamente realizzati in officina e connessi ‘a secco’ quindi secondo un procedimento costruttivo reversibile, alla scalinata, giustapposti al raccordo basamentale liscio.

Dal punto di vista della relazione dimensionale dei manufatti con il Bene Culturale Ecclesiastico, i corrimani appaiono poco invasivi alla scala dell’ordine gigante prominente del fronte, mentre i parapetti sommitali posti simmetricamente tra le due colonne più esterne e il muro, di fatto scompaiono guardando la facciata della Chiesa, fondale della lunga manica della attuale piazza Matteotti.

 

Progetto strutturale: ing. Pierantonio Barizza